2

Ruote_a_terra

Non era mai stato un tipo ansioso, di quelli che hanno il terrore di stare soli in casa o accendono ogni luce possibile e immaginabile per controllare che nel buio non ci sia nascosto qualcuno, ma dovette ammettere che provava un po’ di inquietudine, si sentiva solo e abbandonato a se stesso.
La strada scendeva per poi risalire; Leo fece questo saliscendi un paio di volte, senza notare nel paesaggio differenze né dettagli che potessero aiutarlo ad orientarsi.
Dopo aver fatto una curva, vide poco distante il triangolo di emergenza di una macchina e rallentò. Superatolo, vide una station wagon con una ruota a terra e una ragazza abbastanza giovane che ci girava intorno ansiosa.
Per un breve attimo Leo fu tormentato dal desiderio di tirare dritto e non aumentare il suo ritardo, ma poi per fortuna il suo animo buono prevalse e, superata la macchina, si fermò e scese per vedere se poteva aiutare.
La ragazza reagì con diffidenza, portandosi a distanza man mano che Leo si avvicinava, ma poi evidentemente decise che quell’uomo che stava venendo verso di lei non aveva cattive intenzioni, ma che anzi poteva essere la salvezza.
«Salve signorina, posso aiutarla?» chiese Leo gentilmente.
«Oh, è il cielo che la manda!» disse in maniera concitata «Mi si è bucata una gomma e io non so come sostituirla. Ho provato a chiamare il mio ragazzo, ma il telefono non prende in questo posto maledetto! Non sapevo proprio cosa fare, questa è anche la macchina di mio padre e…»
«Si calmi, ora le do una mano.»
Leo cercò di mettere da parte la sua ansia per il ritardo e aprì il bagagliaio della macchina. Dopo aver spostato una serie di borse, sacchetti pieni di roba inutile e alcuni peluche, riuscì finalmente a raggiungere la ruota di scorta.
Mentre alzava la macchina con il cric e iniziava a svitare i bulloni, avrebbe voluto avere tra le mani chi diceva che il lavoro fisico aiuta a liberare la mente. Più il tempo passava e più Leo era teso, sapendo che stava accumulando ritardo e in quel momento non poteva neanche avvertire sua moglie perché il telefono non prendeva.
La ragazza intanto continuava ad essere nervosa. In tutte le chiacchiere che sparò a raffica, Leo riuscì a cogliere che si chiamava Anna, era una studentessa di filosofia, aveva un appuntamento con il ragazzo di lì a poco e tutta un’altra serie di cose che a un certo punto decise di ignorare.
Dopo aver avvitato l’ultimo bullone, riabbassò la macchina, posò il cric e tutto il resto della roba nel bagagliaio e chiese alla ragazza:
«Lei è di queste parti? Perché io dovrei andare a Chiano, ma non sono molto pratico della zona.»
«Certo, guardi deve andare giù di qua, poi fra un paio di chilometri troverà un incrocio. Lì deve prendere la strada che va a destra, quindi…»
Anna non riuscì a completare la frase, perché vide che il volto del suo salvatore era contratto in una smorfia di paura.
«Cosa c’è? Cosa ha visto?»
Leo stava fissando un uomo dall’aspetto minaccioso, sbucato chissà da dove, che si stava dirigendo verso di loro.
«Signorina, scappi, lo tratterrò io.»
«Ma di chi sta parlando?» chiese ansiosa Anna dopo essersi guardata in giro – Qui non c’è nessuno a parte noi due.
«Scappi le dico, si sta avvicinando!»
Anna iniziò ad allontanarsi da Leo, terrorizzata.
«Cosa vuoi bastardo?» urlò Leo «Lasciala stare!»
L’uomo, impassibile, continuava a muoversi verso di loro. A un certo punto tirò fuori un coltello e si diresse verso la ragazza.
Leo, d’istinto, si gettò sulla ragazza per proteggerla, abbracciandola.
Anna urlò, ma Leo non voleva lasciarla, mentre stava aspettando di sentire il dolore della coltellata.
Passarono alcuni secondi, poi, dal momento che non succedeva niente, Leo si girò e non vide più nessuno intorno a loro.
Come diavolo è possibile? si chiese Dov’è finito quell’uomo?
Sentì un urlo nelle orecchie e poi Anna iniziò a muoversi nervosamente, cercando di liberarsi dalla stretta di Leo, che allora la lasciò andare.
«Come si permette?!? Cosa crede, che solo perché mi ha aiutata può fare quello che vuole?»
«No, si figuri…» replicò imbarazzato Leo «C’era un uomo armato che stava venendo verso di noi, volevo solo proteggerla.»
«Balle! Non c’era nessuno, ha solo tentato di mettermi le mani addosso, lurido porco! Se la trovi da solo la sua strada.»
Molto velocemente risalì sulla sua macchina, mise in moto e sfrecciò via davanti a un Leo molto confuso.