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Io quell’uomo l’ho visto… ma dove è andato a finire e perché poi non ci ha aggrediti? Eravamo una preda facile, ma ha rinunciato…
La cosa che più di tutte non riusciva a capire Leo era come fosse possibile che Anna non avesse visto quell’uomo. C’era ancora molta luce e quindi avrebbe dovuto vederlo chiaramente.
Decise di risalire in macchina il più in fretta possibile perché quell’uomo, chiunque fosse, era sicuramente ancora nei dintorni e avrebbe potuto riprovare ad aggredirlo.
Mise in moto e si avviò nella direzione indicata dalla ragazza.
Guidava, ma la sua mente continuava a visualizzare la scena.
Io l’ho visto, c’era! Continuava a ripetersi, cercando di convincersi di non avere avuto un’allucinazione.
Quando riportò l’attenzione sulla macchina si rese conto di aver già percorso cinque chilometri, ma non aveva ancora trovato nessun incrocio.
Rallentò, guardandosi intorno, ma non vedeva altro che colline.
Sarà una mia impressione pensò ma mi sembrano le stesse di prima…
Era seriamente indeciso su cosa fare, il suo ritorno a casa si stava allontanando sempre di più. Decise di fermarsi un attimo a lato e avvisare sua moglie del ritardo.
Ci manca solo che stia in ansia perché sto tardando…
Una volta accostato, si girò verso il sedile del passeggero per prendere il telefono dalla giacca e in quel momento vide un movimento con la coda dell’occhio.
Si voltò di scatto verso i sedili posteriori e si trovò davanti l’uomo di prima che lo fissava con un coltello in mano.
Leo piantò un urlo e si allontanò dall’uomo, poi slacciò la cintura, schizzò fuori dalla macchina e corse per un centinaio di metri, poi girò leggermente la testa e si rese conto che nessuno lo seguiva.
Com’è possibile?
Vide un bastone abbastanza massiccio per terra, lo prese e si diresse cautamente verso la macchina. Man mano che si avvicinava, una certezza si fece strada dentro di lui: non c’era nessuno lì dentro.
Quando poi fu davanti allo sportello del guidatore ebbe la conferma: era completamente vuota e in ordine. Ci girò intorno, si abbasso per guardarci sotto e poi diede ancora un’occhiata alla strada, ma si rese conto che non c’erano nascondigli possibili, era una zona molto spoglia di vegetazione.
Ma dove diavolo è finito?!?
Leo si accorse che stava tremando.
Aprì la macchina, diede ancora una veloce occhiata e poi salì, posando il bastone sul sedile del passeggero.
Mise in moto, ma lasciò la macchina in folle e cercò di riprendere il controllo.
Più ci pensava e più era sicuro di aver visto quell’uomo sui sedili. Il suo cuore aveva accelerato quando lo sguardo si era posato velocemente sul coltello che teneva in mano.
Eppure, per la seconda volta in poco tempo, era sparito, senza aggredirlo e lasciandolo con mille dubbi.
C’era, c’era, ne sono sicuro… si ripeteva con sempre minore convinzione. In realtà dentro di sé cominciava seriamente a chiedersi se non si fosse sognato tutto.
Ma per due volte di fila? Non è possibile!
Improvvisamente realizzò che era ancora in ritardo e che sua moglie lo stava aspettando a casa. Prese quindi il telefono in mano, ma vide che anche lì non c’era campo.
Maledizione!
Decise di lasciar perdere la telefonata, ingranò la prima ma rimase fermo.
E ora dove vado?