3

cartina_grande

Greco e Riccio si avvicinarono al morto con attenzione, cercando di non toccare la pozza di sangue che si era allargata sotto di lui.
Greco osservò con attenzione la posizione: si trovava sulla schiena, con la gola tagliata e un’espressione di sorpresa.
Cercò di immaginarsi la situazione, ma poi si rese conto che non ci riusciva da solo, aveva bisogno di qualcuno con cui parlare. Non sapeva se poteva fidarsi di Riccio, poteva anche essere l’assassino. Subito però penso che in quel caso, magari, ragionandoci insieme avrebbe potuto cogliere dei dettagli che lo avrebbero incastrato.
«Spostiamoci verso l’ingresso.» disse quindi rivolto a Riccio.
Quando si trovarono tra il bancone e il tavolo, proprio di fronte alla porta d’ingresso, Greco iniziò a parlare, esponendo il suo ragionamento.
«Allora, ho provato a fare un calcolo delle distanze di ognuno di noi. A livello di metri eravamo tutti molto vicini, d’altra parte lo studio non è immenso. Io e i signori Oliveri eravamo molto comodi, avevamo sì e no un metro e mezzo di distanza dal dottore, ma la moglie non aveva una buona visuale dal suo posto a sedere, a differenza mia e del marito. Lei e l’idraulico avevate più o meno la stessa ottima visuale e circa tre metri di distanza. Infine l’infermiera aveva anche lei tre metri circa, ma aveva l’ostacolo di uscire dal bancone. Avrebbe potuto farcela lo stesso in dieci secondi, ma era più scomoda.» smise di parlare e iniziò a immaginarsi la scena.
«Quindi mi sta dicendo che sono uno dei maggiori indiziati?»
«Per ora diciamo che è quello che aveva le possibilità migliori insieme al signor Chiesa, me e il signor Oliveri. Ora però dobbiamo capire esattamente come è successo, cercare di vedere la situazione con gli occhi di un assassino. Se la sente di aiutarmi a provare?»
«Va bene. Cosa devo fare?»
«Provi a immaginare di voler uccidere il dottore. So che non è facile, ma ci provi con me.» attese qualche secondo per permettergli di entrare in quell’ottica «Dunque, deve uccidere il dottore e approfitta di un blackout per farlo.»
«Ma com’è possibile che sia stato così rapido? Avrei dovuto essere già pronto ad agire, come se avessi saputo che sarebbe mancata la luce.»
«Ottima osservazione.» Greco cercò di calcolare i tempi «Manca la luce, prendo il coltello, in due o tre passi rapidi sono alle spalle del dottore, gli taglio la gola e torno al mio posto.»
«Alle spalle? Ne è sicuro?»
«Sì, perché è la posizione più comoda per tagliare la gola a qualcuno e poi nessuno di noi è sporco di sangue. Se l’assassino si fosse trovato davanti al dottore si sarebbe sicuramente macchiato.»
«Ok.»
«Quindi, viste le tempistiche, è chiaro che l’assassino sapeva che stava per mancare la luce. Solo così avrebbe potuto percorrere i metri che lo separavano dal dottore, ucciderlo e tornare a posto.»
«Ci sono diversi modi di far scattare il salvavita. Potremmo provare a dare un’occhiata al contatore.»
«Se ne intende?»
«Un po’, la mia ditta si occupa di quadri elettrici.»
«Allora potremmo andare a controllare. Infermiera» disse rivolto ad Anita «dove si trova il contatore?»
«Dietro l’edificio.» rispose la donna.
«Noi dovremmo vedere se c’è qualcosa di strano o se c’è qualche indizio. Vuole accompagnarci? Così saremo in tre e se uno di noi fosse l’assassino sarebbe comunque in minoranza.»
Anita annuì e andò verso di loro.
Non appena uscirono, nello studio calò un silenzio imbarazzato.
«Brutta situazione eh?» provò a dire l’idraulico.
Il signor Oliveri annuì, mentre la moglie aveva tutti i muscoli del corpo tesi.
«Chi l’avrebbe mai immaginato che ci saremmo trovati in una situazione del genere. Io questa mattina mi ero alzato tranquillo, pronto per una normalissima giornata di lavoro e invece…»
«Potrebbe stare zitto per favore?!» urlò la signora Oliveri.
«Tesoro, calmati!»
«Calmarmi?! Potrebbe essere l’assassino e noi stiamo qui a chiacchierare tranquillamente!»
«Signora, io sono tanto buono e tanto caro, però questa sua insistenza sul fatto che io sia l’assassino comincia a darmi fastidio.»
«Ora non si agiti» intervenne il signor Oliveri «lei non si può rivolgere così a mia moglie!»
«E cosa diciamo di come sua moglie si rivolge a me? Le ricordo che lei, mio caro signore, aveva le stesse mie possibilità di uccidere il dottore, anzi era anche più vicino!»
«Questo non vuol dire niente, io non sono un assassino!»
«Ah, è questo il discorso. Voi siete due persone perbene, una coppia rispettabile, mentre io sono solo un semplice idraulico, una persona grezza che può essere benissimo un assassino. È questo il vostro ragionamento?»
«No» rispose imbarazzato il signor Oliveri «è solo che…»
«…è solo che ho ragione, mi avete guardato fin dall’inizio dall’alto verso il basso, perché io sono solo un poveraccio, un fallito che si è ridotto a fare l’idraulico per campare.»
«Non è vero, non ho mai pensato una cosa del genere.»
«Forse lei no, ma dalla faccia di sua moglie è chiaro il disprezzo che prova.»
Il signor Oliveri si girò verso la moglie e vide che Chiesa aveva ragione, il suo volto non lasciava dubbi.
«Tesoro, ma lo pensi veramente?»
«Io…» iniziò a dire, ma venne interrotta dal ritorno del trio di investigatori.

2

lupo

«Non potremmo andare a chiedere aiuto a qualcuno?» chiese nervosamente il signor Oliveri.
«Purtroppo la casa più vicina è a due chilometri.» rispose Anita.
«E qual è il problema?» disse Chiesa dal bagno «Ho un buon passo, in dieci minuti sarò lì.»
«Fermi tutti!» disse con voce decisa Greco «Nessuno lascerà questo studio per ora, perché chiunque potrebbe essere l’assassino e quella di andare a chiamare aiuto sarebbe una scusa perfetta per scappare.»
Vide che tutti ragionavano sulla sua ultima affermazione e alla fine si rendevano conto che aveva ragione.
«E intanto cosa facciamo?» chiese Riccio.
«Quello che dobbiamo fare è rimanere calmi» gli rispose con voce seria Greco «e non toccare nulla.»
Tutti fecero un cenno d’assenso.
«Se volete potete sedervi tutti nella sala d’aspetto, così starete comodi e io intanto avrò spazio per muovermi e provare a iniziare l’indagine.»
«Dovremmo stare seduti vicino ad un assassino?» chiese la signora Oliveri, con lo stesso tono nervoso del marito.
«Fino a prova contraria» disse Chiesa dal bagno «potrebbe anche essere stata lei a ucciderlo.»
«Come si permette di accusare mia moglie?!» urlò Oliveri, che sembrava aver ritrovato un pizzico di forza.
«Ha semplicemente detto la verità» intervenne Riccio «non sappiamo chi sia stato.»
«Io no di certo!» affermò secca la signora Oliveri.
«E neanch’io!» la seguì il marito.
«Signori, per favore. La situazione è già difficile senza che voi la complichiate. È vero, come dite, che uno di voi è l’assassino, però…»
«Uno di voi? E lei non potrebbe essere?« chiese Oliveri.
«Ottima osservazione.» dovette ammettere Greco «Infatti, per quello che ne sapete potrei anche essere stato io. Ora come ora la situazione è senza via d’uscita, l’assassino non confesserà di sicuro. Quello che possiamo fare è cercare di rimanere calmi e ricordare che siamo in cinque contro uno, l’assassino è in netta minoranza.»
Dopo alcuni secondi in cui tutti valutarono quello che aveva appena detto, Riccio si diresse verso la sala d’aspetto facendo il giro largo per evitare di avvicinarsi al cadavere.
Fu subito imitato dall’infermiera e dall’idraulico, che andarono a prendere posto nella stanza.
«Allora, io adesso cercherò degli indizi, dei segni, qualunque cosa che ci possa aiutare a capire chi sia stato e come si sia mosso. Per esempio aiuterebbe molto trovare l’arma del delitto.»
«Il taglio non era molto preciso, quindi è stato fatto velocemente e con un coltello non proprio affilato.» intervenne Anita «Credo che potrebbe essere un semplice coltello, tipo a serramanico.»
«Perfetto, guarderò.»
«E come facciamo a essere sicuri che non sia solo una scusa? Se è stato lei quale occasione migliore di questa per eliminare le tracce e uscirne pulito?»
Oliveri cominciava a manifestare segni di paranoia, più che giustificata dalla situazione.
«Questo mi ricorda un gioco che facevo anni fa, quello dei lupi e dei villici. Nessuno ci ha mai giocato?» Greco vide che nessuno reagiva e iniziò a spiegare «È un gioco di ruolo molto semplice, ognuno dei giocatori interpreta un abitante di un villaggio. Durante la notte però qualcuno si trasforma in un lupo e uccide la gente. Al mattino i villici devono scoprire chi sono i lupi ma non è facile dal momento che questi mentono e cercano di deviare altrove i sospetti, perché di giorno i lupi sono inoffensivi, come dei villici qualunque. Noi siamo esattamente in questa situazione, durante il blackout uno di noi è stato il lupo che ha ucciso. Ora che non ha più la complicità del buio il lupo è costretto a comportarsi normalmente e mentire per salvarsi. Come nel gioco, anche qui nessuno si può fidare degli altri, perché ovviamente l’assassino non confesserà mai, ma affermerà di essere innocente esattamente come tutti. Quello che cercherò di fare ora è trovare degli indizi che ci aiutino a scoprire la verità.»
«Ma, così come non ci possiamo fidare degli altri, non ci possiamo fidare neanche di lei.» nel suo nervosismo, il signor Oliveri riusciva a tirare fuori delle obiezioni sensate.
«Giusto. Qualcuno di voi se la sente di aiutarmi nell’indagine e nel frattempo controllarmi? È sottinteso che nello stesso momento io lo controllerò a mia volta.»
Per alcuni secondi tutti soppesarono i pro e i contro, soprattutto il fatto di avvicinarsi al cadavere. Greco vide chiaramente che le due donne non intendevano farlo, la signora Oliveri per terrore e Anita perché sembrava ancora scossa dalla morte del dottore. Il signor Oliveri era combattuto, glielo si leggeva in volto: da una parte voleva farlo per poter controllare la situazione ma dall’altra si sentiva prendere dal panico al pensiero di stare vicino a un uomo morto.
L’idraulico sembrava quasi dell’idea di aiutarlo, ma quando Greco si girò verso Riccio vide che per lui la decisione era già stata presa.
«Vengo io» disse infatti.
«Molto bene, voi rimanete lì.»

 

Concluso il racconto “Una lunga strada verso casa”

casa

Si è concluso il mio primo racconto online e dopo averci tenuto compagnia per ben 6 capitoli, Leo ci saluta felice (speriamo).

Mi auguro che vi sia piaciuto! Se ve ne siete persi un pezzo o volete rileggerlo, potete andare nella pagina Racconti (dove troverete anche gli altri) oppure direttamente ai capitoli.

Intanto non si fermano i racconti ed ecco a voi il primo capitolo di un giallo dal titolo “Blackout mortale”.

Buona lettura!