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lupo

«Non potremmo andare a chiedere aiuto a qualcuno?» chiese nervosamente il signor Oliveri.
«Purtroppo la casa più vicina è a due chilometri.» rispose Anita.
«E qual è il problema?» disse Chiesa dal bagno «Ho un buon passo, in dieci minuti sarò lì.»
«Fermi tutti!» disse con voce decisa Greco «Nessuno lascerà questo studio per ora, perché chiunque potrebbe essere l’assassino e quella di andare a chiamare aiuto sarebbe una scusa perfetta per scappare.»
Vide che tutti ragionavano sulla sua ultima affermazione e alla fine si rendevano conto che aveva ragione.
«E intanto cosa facciamo?» chiese Riccio.
«Quello che dobbiamo fare è rimanere calmi» gli rispose con voce seria Greco «e non toccare nulla.»
Tutti fecero un cenno d’assenso.
«Se volete potete sedervi tutti nella sala d’aspetto, così starete comodi e io intanto avrò spazio per muovermi e provare a iniziare l’indagine.»
«Dovremmo stare seduti vicino ad un assassino?» chiese la signora Oliveri, con lo stesso tono nervoso del marito.
«Fino a prova contraria» disse Chiesa dal bagno «potrebbe anche essere stata lei a ucciderlo.»
«Come si permette di accusare mia moglie?!» urlò Oliveri, che sembrava aver ritrovato un pizzico di forza.
«Ha semplicemente detto la verità» intervenne Riccio «non sappiamo chi sia stato.»
«Io no di certo!» affermò secca la signora Oliveri.
«E neanch’io!» la seguì il marito.
«Signori, per favore. La situazione è già difficile senza che voi la complichiate. È vero, come dite, che uno di voi è l’assassino, però…»
«Uno di voi? E lei non potrebbe essere?« chiese Oliveri.
«Ottima osservazione.» dovette ammettere Greco «Infatti, per quello che ne sapete potrei anche essere stato io. Ora come ora la situazione è senza via d’uscita, l’assassino non confesserà di sicuro. Quello che possiamo fare è cercare di rimanere calmi e ricordare che siamo in cinque contro uno, l’assassino è in netta minoranza.»
Dopo alcuni secondi in cui tutti valutarono quello che aveva appena detto, Riccio si diresse verso la sala d’aspetto facendo il giro largo per evitare di avvicinarsi al cadavere.
Fu subito imitato dall’infermiera e dall’idraulico, che andarono a prendere posto nella stanza.
«Allora, io adesso cercherò degli indizi, dei segni, qualunque cosa che ci possa aiutare a capire chi sia stato e come si sia mosso. Per esempio aiuterebbe molto trovare l’arma del delitto.»
«Il taglio non era molto preciso, quindi è stato fatto velocemente e con un coltello non proprio affilato.» intervenne Anita «Credo che potrebbe essere un semplice coltello, tipo a serramanico.»
«Perfetto, guarderò.»
«E come facciamo a essere sicuri che non sia solo una scusa? Se è stato lei quale occasione migliore di questa per eliminare le tracce e uscirne pulito?»
Oliveri cominciava a manifestare segni di paranoia, più che giustificata dalla situazione.
«Questo mi ricorda un gioco che facevo anni fa, quello dei lupi e dei villici. Nessuno ci ha mai giocato?» Greco vide che nessuno reagiva e iniziò a spiegare «È un gioco di ruolo molto semplice, ognuno dei giocatori interpreta un abitante di un villaggio. Durante la notte però qualcuno si trasforma in un lupo e uccide la gente. Al mattino i villici devono scoprire chi sono i lupi ma non è facile dal momento che questi mentono e cercano di deviare altrove i sospetti, perché di giorno i lupi sono inoffensivi, come dei villici qualunque. Noi siamo esattamente in questa situazione, durante il blackout uno di noi è stato il lupo che ha ucciso. Ora che non ha più la complicità del buio il lupo è costretto a comportarsi normalmente e mentire per salvarsi. Come nel gioco, anche qui nessuno si può fidare degli altri, perché ovviamente l’assassino non confesserà mai, ma affermerà di essere innocente esattamente come tutti. Quello che cercherò di fare ora è trovare degli indizi che ci aiutino a scoprire la verità.»
«Ma, così come non ci possiamo fidare degli altri, non ci possiamo fidare neanche di lei.» nel suo nervosismo, il signor Oliveri riusciva a tirare fuori delle obiezioni sensate.
«Giusto. Qualcuno di voi se la sente di aiutarmi nell’indagine e nel frattempo controllarmi? È sottinteso che nello stesso momento io lo controllerò a mia volta.»
Per alcuni secondi tutti soppesarono i pro e i contro, soprattutto il fatto di avvicinarsi al cadavere. Greco vide chiaramente che le due donne non intendevano farlo, la signora Oliveri per terrore e Anita perché sembrava ancora scossa dalla morte del dottore. Il signor Oliveri era combattuto, glielo si leggeva in volto: da una parte voleva farlo per poter controllare la situazione ma dall’altra si sentiva prendere dal panico al pensiero di stare vicino a un uomo morto.
L’idraulico sembrava quasi dell’idea di aiutarlo, ma quando Greco si girò verso Riccio vide che per lui la decisione era già stata presa.
«Vengo io» disse infatti.
«Molto bene, voi rimanete lì.»